Questa l’idea per cui abbiamo deciso di commissionare questa seduta al designer Tommaso Caldera, 34 anni, forte di esperienze personali autonome oltre che quelle maturate in studi importanti come quelli di Odoardo Fioravanti e Jonathan Olivares. “Per disegnare Mina, sono andato a ritroso partendo dalla gabbia dimensionale nella quale avrebbe dovuto essere contenuta. Questa era definita dagli ingombri massimi da non superare e dall’inclinazione tra seduta e schienale (fondamentale per la comodità). Annegare lo schienale nello spessore della gamba, per esempio, ha fatto guadagnare centimetri riuscendo a mantenere l’inclinazione, il disegno delle gambe posteriori alleggerisce visivamente la sedia senza rubare spazio.”